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Pantelleria e il passito

Forse nessuna terra come quella dell'isola di Pantelleria ha legato il suo nome al vino passito e alla qualità che questo può esprimere. L'isola, a sud della Sicilia e molto vicina alla costa africana, in provincia di Trapani, si è specializzata nella vinificazione dei vini ottenuti da uve appassite. Pantelleria conta “solo” 8000 abitanti, molti dei quali dediti all'agricoltura e alla viticoltura favorite dalla natura vulcanica che ha originato l'isola. Oltre ad un terreno ricco e minerale infatti, vi è una presenza notevole di bagni caldi termali e classiche stazioni di fanghi, del tutto libere come quelle del Lago di Venere all'interno. L'isola gode di un'ottima posizione geografica al centro del Mar Mediterraneo, tanto da essere abitata a partire dal V secolo avanti Cristo. Naturalmente questo l'ha esposta anche a conquiste e fughe della popolazione. La natura vulcanica dell'isola presenta ancora qualche attività anche se certamente non del tipo eruttivo-esplosivo concentrata in particolare nei fondali circostanti, mentre l'ultima eruzione di tipo effusivo e magmatico risale alla fine dell'Ottocento. Queste attività sono dovute all'incontro tra la placca euroasiatica, rappresentata dalla Sicilia, e quella africana di cui fa parte l'isola di Pantelleria. Queste forme effusive ancora presenti riforniscono il suolo di silicio e sali minerali fondamentali per la crescita delle uve, così come l'ottimo clima temperato e ventilato dell'isola.

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Il Moscato o Zibibbo

Il grande passito di Pantelleria viene vinificato da uve appassite dello Zibibbo, mentre i bianchi generici possono essere vinificati anche da uve in assemblaggio. Lo Zibibbo è il nome siciliano del Moscato di Alessandria, anche se oramai indica un Moscato ben identificato con il territorio, anche se non mutato. Dallo Zibibbo si producono ottimi vini dolci, forse i migliori che il Moscato d'Alessandria, alias Zibibbo, riesce a produrre. Il colore aranciato/ambrato dei vini dell'isola è una delle caratteristiche identitarie del vino passito di Pantelleria, simili al colore di questa splendida uva che trova nella vicinanza con l'Africa il suo territorio prediletto. D'altra parte come il nome stesso lascia intendere, il Moscato è originario dell'Egitto, e assume la città di Alessandria come madre. La varietà regala buone produzione per vinificazioni di vini dolci e pieni, alcolici, con una gamma olfattiva profumata di gerani e uva, confetture e arance.


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I vini passiti dell'isola

appassimentoIl vino passito di Pantelleria è difeso dalla legge italiana già dal 11 luglio 1971, con una rivisitazione del disciplinare nel 2011, per regolare la produzione di vini di denominazione di origine controllata Moscato di Pantelleria, Passito di Pantelleria e Pantelleria. Delle tre denominazioni solo l'ultima, la più generica, può essere assemblata al 15% con vitigni diversi dallo Zibibbo. In quest'ultima denominazione generica possono essere prodotti anche il Moscato spumante, il Moscato dorato, il Moscato liquoroso, il Bianco anche frizzante, lo Zibibbo dolce e il Passito liquoroso. Il disciplinare fissa la produzione massima a 10 tonnellate per ettaro. Le regolamentazioni di commercializzazione prevedono che il vino Liquoroso venga addizionato con alcol da uve parzialmente appassite da immettere sul mercato dopo il 1° febbraio, mentre la commercializzazione del Passito può avvenire dopo il 1° luglio.

Il vino passito si presenta con bei colori gialli ambrati e un naso ricco e complesso. Bocca chiaramente dolce e sopraffina, ottima per la pasticceria secca, i formaggi erborinati e la meditazione. Ottimi anche con alcuni dolci alla crema.

Il Moscato spumante è di colore paglierino e le spume risultano persistenti. Profumi agrumati e floreali. Il Bianco e il Bianco frizzante risultano simili allo spumante ma con gusti più secchi.


passito pantelleria: I produttori

La Cantina Florio, conosciutissima per il suo Marsala secolare, produce anche un Passito di Pantelleria di ottima qualità, dove i colori dorati/ambrati, aprono al naso aromatico classico del Moscato, dove si alternano i profumi dei fichi secchi e dell'uva passa. Ottimo equilibrio alla bocca, rinfrescata nella sua dolcezza da un buona acidità. Ottimo con la classica cassata della Sicilia.

Salvatore Murana lavora invece a Pantelleria con una gamma molto ricca, tra cui spicca il Passito Martignana ambra scuro con ottimi aromi di frutta secca, nocciole e noci rinfrescati dalle albicocche. Sempre presente un letto di mallo di noce e miele. Un vino straordinario, per la meditazione.

Ancora più straordinario è il Passito Khamma vestito di un fantastico ambra topazio. Qui la gamma olfattiva oltre alla frutta secca, alle nocciole e al miele, esprime anche profumi di fiori di loto, cedro, mele al forno e un tabacco ricco ed umido, rinfrescato da ottime note iodate. La bocca è cremosa e leggermente frizzante. Ottima freschezza e persistenza, per la pastiera classica.



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