coca cola








Storia della coca-cola

La coca-cola è una delle bevande più famose a livello mondiale, amata da tutti, sia grandi sia piccini, l’ideale per dissetare e soddisfare la voglia di sete e di qualcosa di zuccherino. Conosciuta con il nome di coke nel continente americano, questo drink analcolico presenta un colore scuro, la cui causa è un colorante sintetico presente in essa, che porta il nome di caramello. Il nome, invece, lo si deve agli elementi con cui essa è stata realizzata, ovvero estratti che provengono dalle noci di cola ed estratti provenienti, invece dalle foglie della pianta di coca, i quali sono stati, però, privati delle loro sostanze tossiche. Con il nome The Coca-Cola Company, lo stesso del prodotto praticamente, viene indicata la compagnia che produce la bevanda. L’invenzione geniale di questo drink analcolico, dolce e frizzante, lo si deve al farmacista proveniente dagli Stati Uniti, John Stith Pemberton, nel giorno 8 maggio 1886 ad Atlanta. Il noto farmacista aveva come prima intenzione quella di realizzare un prodotto che fosse un rimedio contro il mal di testa e anche per la stanchezza e le fu affidato il nome di Pemberton’s French Wine Coca. Questo nome fu dovuto al fatto che la bevanda rappresentava una variante al vino di coca, realizzato da Angelo Mariani, ed era formata da vino insieme a foglie di coca. Solo in tempi successivi, l’alcool venne eliminato utilizzando al suo posto un estratto delle noci di cola: si tratta di una pianta tropicale assolutamente non dannosa per la salute dell’uomo. E così con la cola e la coca, la bevanda trovò il suo nome. Qualche tempo dopo, oltre l’alcool venne eliminata anche la coca. Si crearono, però, dei problemi per il signor Pemberton, infatti egli si ritrovò ad affrontare dei debiti molto alti, circa 2.300 dollari di allora e per far fronte a tutto ciò fu costretto a vendere sia la formula sia i diritti della bevanda ad Asa Candler. Grazie a quest’uomo, che seppe sfruttare la pubblicità a suo vantaggio, intorno agli anni Venti, la coca-cola iniziò la sua diffusione e la Coca-Cola Company si tramutò in un business di dimensioni eccezionali, gestendo anche altre bibite come la Sprite e la Fanta.

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La Coca-Cola arriva in Italia

Nell’anno 1927, la Coca-Cola, bibita gasata analcolica, fu importata anche nella penisola italiana e nel 1960 fece la sua apparizione la prima lattina, mentre nell’anno 1980 arrivò anche la bottiglia. Molto consumata anche al di fuori del continente americano, la coca-cola è molto richiesta nei luoghi di incontro come bar, ristoranti e fastfood. Data la sua fama immediata e il successo riscosso, questa bevanda viene considerata come la migliore nel mondo e il suo marchio è sicuramente il più famoso al mondo.

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Il Contenitore

Lo stemma della coca-cola è molto diverso dalla concorrenza e lo si può distinguere in maniera molto facile ed il merito va soprattutto ai contenitori particolari e per la grafica utilizzata per evidenziare il nome del prodotto e che va a caratterizzare le lattine, soprattutto durante periodi precisi, come il Natale, il Carnevale, i Mondiali di calcio. La bottiglia, come già detto in precedenza, iniziò ad uscire nel 1980 e furono messe in vendita a partire dal 1916 con un design particolare, il cui prototipo è stato realizzato da Earl R. Dean, della Root Glass Company di Terre Haute, Indiana, che probabilmente si ispirò ad un bacello di una pianta di cacao. La bottiglia venne scartata perché inadatta alle macchine imbottigliatrici dell’epoca. Ma le forme furono ispiratrici per il design definitivo che fu pronto per la fabbricazione nel 1916 prima in vetro poi in PET, un design simile fu adottato anche dalla nota concorrente Pepsi.


Il famosissimo e conosciutissimo marchio della coca-cola fu idealizzato e poi realizzato nell’ 1886 da Frank Mason Robinson. Costui era un contabile ragioniere dell’azienda, che appose dei piccoli cambiamenti alla scritta del logo utilizzando uno dei caratteri più comuni in U.S.A., ovvero lo Spencarian Script. Unita al logo vi è una una leggenda metropolitana: a quanto pare, se la scritta viene posta dinanzi ad uno specchio, riflessa al contrario, possa dare adito ad un messaggio in lingua araba contro la cultura islamica “No a Maometto, no alla Mecca, no alle preghiere”. Conseguenza di ciò è stato un evidente calo delle vendite del prodotto in questione nei paesi arabo-islamici, essendo stata così la coca-cola diffamata. Tutto ciò, però, pare non sia possibile, in quanto nel momento in cui si è andati ad ipotizzare una tale discriminazione da parte della compagnia nei riguardi dei paesi sopracitati, essa ancora non era in fase di sviluppo e né era possibile immaginare una tale crescita a scala mondiale, quindi, la leggibilità del messaggio “nascosto” non era garantita. Ad aumentare le certezze sull’innocenza della Coca-Cola intervenne anche il Grand Mufti Sheik Nasser Farid Wassel, un’ importante figura religiosa egiziana, che ha commentato questi fatti facendo ben notare che il logo risulta avere caratteri latini e non arabi. Per il 100° anniversario della Coca-Cola in Cile sono state utilizzate più di 70.000 bottiglie di Coca-Cola per riprodurre il logo sul fianco di una montagna, nel 2011per il 125° anniversari la scritta è stata rinnovata avendo una misura di circa 120x30 mt.


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