coppa








Storia

La coppa, comunemente chiamata anche capocollo, capicollo, capicola o finocchiata (nel senese), lonza ( nel Lazio),o lonzino (Marche e Abruzzo), è un insaccato presente in tutto il territorio italiano, ma ogni regione utilizza metodi di produzione e di conservazione diversi, in base alla tradizioni del posto ed anche al clima.

Questo insaccato viene ottenuto dalla lavorazione superiore del collo del maiale e da una parte della spalla ( questo ne giustifica il nome).

Per la penetrazione e la distribuzione del sale, questa carne viene massaggiata, poi insaccata in un budello naturale e lasciata stagionare.

Nel corso della realizzazione, vengono aggiunte erbe aromatiche e spezie, tipiche delle diverse località di produzione di questo salume.

Gli antichi nel passato,durante il periodo di stagionatura, usavano avvolgere la carne in una tela grezza, oppure legarla con uno spago di canapa.

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Preparazione

coppaOgni regione in base alle tradizioni, utilizza metodi di preparazione di questo insaccato differente, come ad esempio nelle Marche, dove per il tipo di carne che utilizzano, questo prodotto viene considerato povero.

La coppa viene prodotta con una fase iniziale che è quella dello spolpo della testa del maiale, della sua lingua, delle cartilagini auricolari e di altre parti meno nobili di questo animale.

Gli aromi o ingredienti utilizzati per insaporire la coppa, sono diversi: pistacchi, noce moscata, cannella,arance e limoni grattugiati o in pezzi.

La produzione di questo salume viene fatta generalmente in inverno, e dopo la cottura viene pressata, senza la necessità di essere stagionata.

Il suo colore al taglio, si presenta rosato o leggermente grigiastro, e questa variazione di colore, dipende dal tempo di cottura. Presenta anche nervature di colore bianco, che indicano l'utilizzo di parti cartilaginee delle orecchie.

Il suo profumo e speziato e il sapore ha un retrogusto molto aromatico.

Nel piacentino, la coppa viene invece prodotta dopo una accurata toelettatura del maiale.

La fase di salatura è fatta a secco ( non è permessa la salatura in salamoia),effettuata con una miscela di sali ed aromi naturali, come il pepe, la cannella, i chiodi di garofano, alloro ,noce moscata ecc...

Una volta completata la salatura del maiale,le coppe vengono massaggiata accuratamente e riposte in frigorifero per almeno una settimana di tempo.

La fase successiva, è la rivestitura della coppa con diaframma parietale suino.

La fase di asciugatura, avviene dopo aver legato con dello spago la coppa ed aver forato l'involucro.

L'insaccato viene messo in dei locali appositi ad una temperatura controllata di 15-25 gradi massimo, e con un tasso di umidità che oscilla tra il 40 per cento ed il 90 per cento. La fase di essiccatura non termina fin quando non compare la tipica fioritura, mentre quella di stagionatura dura circa sei mesi.

Le coppe in commercio, hanno un peso di di circa 1.500 g non meno e le fette al taglio sono molto compatte ed omogenee, di colore rosso con sfumature bianco-rosate.

La coppa piacentina, essendo un salume dall'elevato contenuto calorico deve essere consumato con una certa moderazione.

La produzione prevede l'aggiunta del nitrato, non di nitriti, è questo particolare rende l'insaccato accettabile dal punto di vista salutistico.

Abbinato alle mele, questo salume è ottimo servito in tavola come antipasto.


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Conservazione

coppaPer la corretta conservazione di questo insaccato, è sufficiente riporla in frigorifero, dopo averne asportato la pelle ed averla poi avvolta in un panno asciutto.

È buona norma, togliere dal frigorifero questo insaccato almeno un'ora prima di procederlo al suo taglio. Consigliamo inoltre di togliere la pellicola esterna prima di passare al taglio, facendo in modo che l'eventuale muffa, non vada ad alterare il suo sapore all'interno.

Nel caso avete in frigo una coppa dalla stagionatura elevata, è opportuno ricoprirla bene con un canovaccio intriso di vino bianco per almeno un giorno intero, facendo in modo di favorire la pelatura.


coppa: Coppa di testa

coppa La coppa di testa è un insaccato molto appetibile. La sua preparazione viene fatta interamente utilizzando la testa del maiale, che dopo essere stata depilata e privata delle orecchie, viene messa a bollire per circa quattro ore, con acqua addizionata di foglie di alloro.

Una volta ben lessa, viene posta su un tavolo leggermente inclinato, da favorire e velocizzare la fase di sgocciolamento.

A questo punto, vengono tolte tutte le ossa del cranio, e la carne restante, viene tritata grossolanamente con un coltello, e il composto che si ottiene, viene poi insaporito con il sale, pepe, noce moscata e buccia di limone.

Si procede poi all'insaccatura della coppa.

Il salume viene appeso e lasciato raffreddare.

Privo di conservanti, la sua conservazione è molto breve,infatti deve essere conservato in un paio di settimane al massimo.

Viene tipicamente assaporata insieme alla polenta o con del pane bianco preferibilmente preriscaldato.

La coppa di testa è un insaccato decisamente appetibile. Viene preparato utilizzando la testa del suino che, dopo essere stata depilata e privata delle orecchie, viene sottoposta a una lunga bollitura (circa 4 ore) in acqua addizionata di foglie di alloro. Dopo la fase di bollitura la testa viene tolta dal calderone dove è stata bollita e la si posiziona su un bancone leggermente inclinato allo scopo di velocizzare la fase di sgocciolamento. Si procede poi alla scarnificazione della parte ossea del cranio, le carni vengono poi grossolanamente tritate con un coltello e la massa che si ottiene, sempre abbastanza calda, viene addizionata di sale, pepe, noce moscata e buccia di limone. Si procede poi all’insaccatura. Le coppe vengono poi appese e lasciate raffreddare. Questo insaccato deve essere consumato nel giro di un paio di settimane al massimo dato che, tranne il sale aggiunto nella fase di impastatura, non sono previste addizioni di conservanti. Viene tipicamente consumata insieme alla polenta o con il pane bianco preferibilmente preriscaldato. Questo alimento eccessivamente spostato verso un componente lipidica, è consigliabile non accedere al suo consumo.



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