fave secche








Introduzione

Una leggenda narra che tra le tante specie di legumi, le fave sia crude che secche siano le meno caloriche in assoluto, a differenza delle lenticchie e dei fagioli e proprio come questi ultimi citati, pare che abbiano acquisito un ruolo da protagonista nell'alimentazione dei tempi antichi, nominato appunto cibo dei poveri, visto il loro basso costo e la semplicità nel reperirli.

Questa pianta ha origini asiatici e da ormai diversi secoli viene coltivata sia per la nutrizione umana che per quella animale come foraggio.

Attualmente le fave, specialmente quelle secche, vengono consumate largamente dalle famiglie italiane, in particolar modo nelle regioni della Puglia, Sicilia e Sardegna.

Sono moltissime le varietà di questa pianta, e vengono catalogate principalmente in base alla loro grandezza, per questo non vi sono solamente le fave da orto, che hanno un baccello di circa 25 centimetri della grandezza di un'oliva schiacciata, ma anche la favetta, che vine impiegata principalmente per l'alimentazione animale, e stiamo parlando di una varietà particolare delle fave in cui ogni singolo baccello, ha un peso che può arrivare fino ad un chilogrammo circa.

Dopo questa specie, abbiamo il favino, una varietà molto imponente infatti ogni singolo baccello può contenere anche fino a mille semi e pesare all'incirca 700 grammi.

Anche il favino, proprio come la favetta, vine utilizzato per l'alimentazione del bestiame.

Fave secche alimenti

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Botanica

Fave secche alimenti In botanica, le fave vengono chiamate “Vicia faba” ed appartengono alla famiglia delle Fabaceae, ovvero una pianta erbacea annua che può raggiungere un altezza che varia dai 70 centimetri fino ad arrivare ad un metro e quaranta.

La pianta si presenta con un fusto eretto molto grande caratterizzato da una sezione quadrangolare ramificata alla base.

Anche la radice fittonante è composta da numerose ramificazioni e la crescita totale della pianta è paragonabile a quella del fagiolo verde di specie gigante, con il baccello carnoso a forma cilindrica.

Un baccello è lungo circa 20 centimetri, ed al suo interno si possono trovare dei semi di colore giallo tendenti al bruno, di forma ovale piatta, larghi e molto polposi.

Le foglie sono composte da gruppetti di un minimo di due per arrivare ad un massimo di sei foglioline più piccole e sono pennato-composte e stipolate.

Le fave in generale possono essere consumate sia crude che cotte lesse oppure in brodo, ed in commercio le potete trovare fresche al banco della verdura e degli ortaggi, oppure secche.

Una volta tolto il tegumento che ricopre le fave, queste possono essere essiccate, per poi essere conservate più a lungo rispetto al prodotto fresco, che necessita contrariamente di essere cucinato in periodi più brevi.

L'alimento secco privo di tegumento non richiede un periodo di ammollo prima del consumo, tipico invece dei fagioli secchi e delle lenticchie, infatti basta semplicemente tuffarli nell'acqua bollente direttamente oppure cucinati al vapore.

Una volta pronti, avrete ottenuto un composto simile al purè, da accompagnare con altre verdure o ortaggi di stagione, dal retrogusto amarognolo.

Le fave secche con il tegumento, a differenza della descrizione fatta sopra, richiedono diverse ore di ammollo prima di essere cucinate e consumate.

Le fave fresche, possono essere assaporate sia crude accompagnate con formaggi di stagione e salumi tipici, sia cotte ed in commercio potete trovare il prodotto sia in scatola che surgelato, molto più pratico di quello secco.


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fave secche: Proprietà nutrizionali

Fave secche alimentiRispetto ai valori nutrizionali dei fagioli, le fave secche hanno una qualità superiore di proteine, anche se quantitativamente sono inferiori.

Questi legumi infatti contengono il 5% di proteine, il 5% di fibre vegetali, il 4,5% di carboidrati e pochissimi grassi, solo lo 0,4%, il restante 84% è composto di acqua.

Le fave in generale sono ricchissime di ferro, magnesio, potassio rame e selenio, ed hanno un buon quantitativo di vitamine, in particolar modo di acido ascorbico.

Dovete sapere che con la cottura, tutti i legumi, perdono la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali, ed anche il processo di essiccazione altera la componente dei minerali ed anche delle vitamine.

Grazie alla componente importante di ferro presente nelle fave secche ed anche nel prodotto fresco, sembrerebbe che il consumo di questo legume sia molto utile per contrastare l'anemia.

In erboristeria vengono sfruttate le foglie secche delle fave come rimedio naturale per stimolare la diuresi ed eliminare i liquidi in eccesso.

Il consumo di fave secche e di fave secche, essendo un alimento nemico del sistema immunitario, è sconsigliato nei soggetti predisposti al favismo perché potrebbe scatenare una reazione allergica importante fino al coma.

Generalmente le allergie vengono scatenate dal consumo del prodotto non cotto, infatti il processo di cottura, sia in pentola con acqua, sia la vapore o al forno, riduce il rischio.



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