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La Cantina Sociale Beato Bartolomeo da Breganze nasce il 14 febbraio del 1950, grazie alla fondazione di una società cooperativa s.r.l. Ad essa aderirono inizialmente 121 soci, che risposero al bisogno sempre in aumento di valorizzare i prodotti vinicoli della zona e contemporaneamente per tutelare i viticoltori ed i contadini. Nello stesso anno venne acquistata un'ampia area per eventuale espansione, e vennero inaugurate le prime attrezzature attraverso la lavorazione di ben 18.000 quintali di uva. Tale iniziate nell'arco di pochissimo tempo segnò una svolta nell'economia di Breganze e di tutte le zone limitrofe. Nel 1959 venne fatto il piano di ricostruzione di tutti i vigneti, con lo scopo di apportare migliorie nel patrimonio viticolo, una fondamentale condizione per la produzione di vini di qualità pregiata. Si è passati così dalla coltivazione promiscua della vite, ad una specializzata e differenziata nelle varietà di uve. In pochissimi anni grazie alla possibilità da parte della cantina sociale di impiegare all'interno nuovi macchinari ed al trattamento con antiparassitari, si ebbe un enorme vantaggio sia per quanto riguardava la vera e propria attività agricola, sia per la vinificazione, perché così facendo il raccolto poteva interessare varietà diverse di uva, che venivano consegnate direttamente alla Cantina, in base alle esigenze qualitative di voler produrre una bevanda superiore. Nel 1968 , l'anno in cui ufficializzarono la Denominazione ai vini della Breganze, venne aggiunto al vecchio reparto utilizzato per i processi di vinificazione uno nuovo destinato esclusivamente al processi di invecchiamento e affinamento dei vini più pregiati. Tutto questo portò ad un notevole sviluppo rispetto ai primi anni delle nascita della Cantina, che ormai aveva un numero di soci superiore al migliaio con una fornitura annua di circa 90.000 quintali di uva. Aderirono alla Cantina nel 1986 altri 1.500 viticoltori, a tal punto che la produzione decollò ad oltre 15.000 quintali. Così vennero realizzati parallelamente altri impianti e strutture che potessero consentire la pigiatura e la fermentazione, la conservazione , l'affinamento e l'imbottigliamento dei vini, realizzati mediante processi del tutto naturali. Oggi la cooperativa colloca sul mercato l'87% della produzione propria in bottiglia, di cui il 27% viene esportato all'estero per i mercati stranieri.
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I vini di Breganze sono ottimi da servire in tavola con pietanze sia di carne che di pesce, e per le bevande dolci come il Torcolato di Breganze con piccola pasticceria secca, o dolci tipici come la fregolota. A chi piace è possibile servirlo anche in abbinamento con formaggio di media o lunga stagionatura, come ad esempio l'Asiago Stravecchio, oppure formaggi erborinati dai sapori intensi.
Il Torcolato si presenta esteticamente di colore giallo brillante tendente all'oro, ad al palato si osservano sentori di bouquet molto intensi con note di miele, di vaniglia, fiori e legni nobili. La sua consistenza in bocca è piena, corposa e con un eccellente equilibrio tra acidità e zucchero. Il vigneto è collocato nelle colline breganzesi, dove sono presenti dei terreni vulcanici e tufacei. Durante la preparazione il vino viene fatto appassire nel fruttaio per circa quattro mesi, dopodiché resta un anno in barrique di rovere francese per 1/3 nuove e per 2/3 di secondo passaggio. Come abbiamo visto tutti i vini Breganze sono bevande degne di nota, dal sapore ed aroma inconfondibile, frutto di mani esperte che per tradizione coltivano le uve e realizzano il prodotto in maniera eccellente.
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