sannio








L'area DOC del Sannio rosso

Il Sannio DOC rosso viene prodotto in provincia di Benevento, sugli Appennini più scoscesi ed impervi sul delimitare della regione dell'Irpinia, dove la natura ha posto bellissime valli e montagne solcate da numerosi fiumi. È una zona abitata da tempo immemorabile, che prende il nome da uno dei popoli più antichi che abitava la zona già in epoca pre-romana e che con le legioni ingaggiò molte battaglie prima di esserne assimilati.

Come quasi tutta l'Italia anche il Sannio nasce con l'emersione del fondale marino della Tetide, l'antico mare che giaceva al posto del Mediterraneo, dovuta allo scontro tra la placca Euro-asiatica e quella africana.

Oltre alla forte presenza di calcare, ottima per dare longevità ai vini, abbiamo anche una buona presenza di argilla e marne, ricoperte a tratti da antichi materiali vulcanici depositati quando la zona, milioni di anni fa, era interessata da questa attività oggi oramai assopita.

Nonostante ci si trovi a sud, l'asperità del territorio e l'altezza delle montagne fa sì che il clima non sia prettamente mediterraneo. Le nevicate invernali sono frequenti ed abbondanti, mentre le estati fresche e mai troppo calde.

SANNIO ROSSO

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Le uve

SANNIO ROSSO Le uve rosse che si coltivano nella zona devono saper rispondere a questo tipo di clima, in modo particolare con il Sangiovese, non prettamente un'uva meridionale, e l'Aglianico, una varietà che si è dimostrata molto più adatta ai climi freschi della montagna che a quelli aridi. Assieme a queste due si trovano anche due altre uve, caratteristiche della Campania, il Piedirosso e lo Sciascinoso.

Viene coltivato anche il Barbera, proprio per la sua grande abitudine ai climi rigidi quali sono quelli della sua terra natia, il Piemonte, da dove fu introdotto. Il Barbera, come gli altri vitigni qui coltivati, può essere utilizzato sia in purezza che in assemblaggio e fornisce anche una buona acidità ai vini, utile sa nell'invecchiamento che nella spumantizzazione.

Nella spumantistica viene spesso vinificato in bianco, mentre nella produzione di vin fermi è molto apprezzato per i novelli, avendo anche una bassa concentrazione di tannini che facilita la morbidezza del vino.

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La denominazione di origine

La denominazione di origine controllata Sannio nasce nel 1997 e consente di vinificare in tutta la provincia di Benevento a patto che si utilizzi il il Sangiovese per almeno il 50%. Poi vi sono comunque le eccezioni dei vini monovitigno, dove l'uva riferita in etichetta deve essere impiegata per almeno l'85% del vino.

Come detto vengono prodotti anche dei vini spumanti sotto la denominazioni, ma si utilizza generalmente l'Aglianico unitamente ad altre uve bianche, anche se possono essere utilizzate le altre uve rosse ad eccezione del Sangiovese.

Comunque le tipologie monovitigno, ad eccezione del Sangiovese e del Piedirosso, vengono prodotte anche nella versione Passito, e questi vini possono essere sia secchi che amabili.

Tutte queste tipologie monovarietali devono comunque provenire da uve la cui raccolta non deve fruttare più di 12 tonnellate e mezzo per ettaro. Se si vuole produrre l'assemblaggio del rosso generico invece si può arrivare a più d 15 tonnellate.

Vini monovarietali sono quindi più concentrati e decisi rispetto al generico.


sannio: I vini del Sannio

Gli spumanti vengono prodotti con il Metodo Classico, ovvero quello con la seconda fermentazione in bottiglia. Hanno bei colori rubino e un gusto secco.

Il Sannio Novello diventa rubino con riflessi violacei e risulta piuttosto fruttato al naso. Il gusto può variare a seconda del vinificatore, da secco a morbido e si può bere con il pollame nobile e la selvaggina.

Quando si utilizza il solo Aglianico invece il colore si fa granato ma le caratteristiche sono più o meno simili ai novelli, con gli stessi abbinamenti a cui vanno aggiunti i formaggi stagionati, senza mancare alcune paste elaborate. Nella versione Passito l'Aglianico profuma di frutta matura e a seconda del gusto, se secco o dolce, lo si può abbinare con il coniglio così come con la pasticceria secca o cremosa della Campania.

Il Barbera è invece ottimo con i legumi, il riso, ma anche le quaglie e il formaggio. Esiste anche la versione spumante da bere come aperitivo e quella passita per i dolci.

Il Sannio Piedirosso è perfetto per i fegatelli di maiale alla griglia e gli insaccati, mentre lo spumante preferisce essere servito in aperitivo.

Il Sannio Sciascinoso va invece abbinato con le carni bianche e gli ortaggi saporiti come i peperoni. Il passito invece sempre con la pasticceria napoletana.

Tra i vari vini possiamo consigliare il Torlicoso Piedirosso DOC de La Cantina del Taburno, dove potrete sentire i profumi della viola e del lampone, con un bel palato leggermente acido e tannico. Provatelo con le quaglie.

Poi il Janare Cru Piedirosso Cantone de La Guardiense, un vino presente e profondo, dai profumi delicati che si associa bene con la classica coda alla vaccinara, o alla selvaggina.



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