impastare








Introduzione

Le tecniche che si adoperano per l'impasto degli alimenti sono tre: la prima è il sistema diretto, la seconda il sistema indiretto e po il metodo Poolish.

Il primo metodo ovvero l'impasto diretto, è quello che generalmente si adopera di più, e viene realizzato adoperando farine deboli, ovvero quelle al di sotto di W 220, ed ha un tempo di lievitazione molto breve se paragonato agli altri metodi.

Tale lavorazione inoltre, non necessita di impastatrici di grande dimensioni oppure di impianti per la refrigerazione, e proprio per questo, i risultati sono più scadenti.

Per preparare questo impasto, si incomincia con un litro di acqua e le quantità esatte sono:

1800/2000 grammi di farina

50 grammi di sale fino oppure 40 di sale grosso

5 grammi di lievito secco e se fresco 13 grammi

Procedimento:

1 Si inizia facendo cadere mezzo chilo di farina setacciata a pioggia dentro l'impastatrice, in maniera tale da favorire l'ossigenazione di questa, dopo si fa girare l'impastatrice per circa due minuti per rompere eventuali grumi che si sono formati durante lo stoccaggio.

2 Adesso si aggiunge l'acqua nell'impastatrice, lasciando da parte circa 300 centilitri che serviranno per far sciogliere il lievito e il sale.

3 Azionate nuovamente l'impastatrice

4 Aggiungete il lievito precedentemente sciolto in 100 ml di acqua tiepida a 30 gradi, mentre per il lievito secco a 25 gradi

5 Fate girare l'attrezzo da cucina per circa due minuti

6 Unite il sale disciolto nell'acqua restante

7 Completare l'impasto

8 Realizzate le palline

Una volta realizzate tutte le palline, lasciatele da parte per tre o quattro ore a temperatura ambiente

tempo necessario per la lievitazione.

impasto

VITAPUR Cuscino 40 x 80 con Fibre di Canapa - Cuscino Che assorbe l'umidità e la Fa evaporare - Imbottitura per Persone con Pelle sensibile

Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,99€


Metodo indiretto

impastoIl metodo indiretto necessita di un lungo periodo di lievitazione, e per una realizzazione eccellente, necessita dell'impiego di farine più forti rispetto al metodo che abbiamo descritto precedentemente, ovvero superiore a 280 W.

Tale impasto necessita di tempi di lavoro molto più lunghi, ma alla fine il risultato sarà migliore dal punti di vista qualitativo.

Fino al passaggio numero 8 che abbiamo descritto sopra, gli ingredienti sono gli stessi, dopodiché dovete procedere togliendo l'impasto dalla macchina e facendolo riposare in una apposita cassetta, ricoperto con un panno di cotone umido, per un tempo che può variare da un'ora fino a tre ore circa, in base alla temperatura della vostra casa.

IN questa maniera l'impasto sta facendo la prima lievitazione, ed una volta trascorso trascorse le tre ore circa, dovete realizzare le palline e porle nuovamente nelle cassette adoperate in precedenza e successivamente in frigorifero ad una temperatura di massimo tre gradi, per un periodo variabile da 12 ore fino ad un massimo di 24 ore.


  • Conoscere tutti i segreti delle tecniche di cottura e preparazione dei cibi è molto importante per cucinare pietanze, sia per ottimizzare gli sforzi che per capire come realizzare le ricette....
  • Gratinare La gratinatura è un metodi cottura che serve principalmente per completare alcune ricette, con lo scopo di formare nella parte esterna della pietanza una sottile crosta dorata e molto croccante.Tend...
  • Cartoccio La cottura al cartoccio, viene spesso considerata l'abbinamento ideale tra il gusto delle pietanze e la corposità della cottura al forno, spesso insaporita con intingoli vari realizzati da olio extrav...
  • Affumicare La tecnica di affumicatura, è un metodo molto antico che veniva adoperato per la conservazione degli alimenti.Questa tipologia, realizzata mediante una scelta accurata dei vari tipi di legno da impi...

Victorinox 5.7203.25. Coltello da cucina Curvo Fibrox, Nero (Schwarz), 25 cm

Prezzo: in offerta su Amazon a: 28,77€


impastare: Metodo Poolish

Con il metodo Pollish, realizzerete un prodotto migliore rispetto agli altri due, e che si conserva più a lungo nel tempo, in termini di croccantezza e fragranza, grazie all'acidità dell'impasto.

L'impasto liquido si realizza aggiungendo una quantità modesta di lievito che può variare in base al tipo di farina utilizzata, sempre con una forza maggiore a 300 W ed anche al tempo di lievitazione dell'impasto.

Con la prima fase, si ha una moltiplicazione dell'impasto molto veloce che generalmente tende a triplicarsi in breve tempo, in maniera tale da alterare solo un parte della farina, e di conseguenza non provocando un decadimento eccessivo delle caratteristiche peculiari del prodotto finito.

Nella fase successiva, si aggiunge il quantitativo necessario di farina, e solo in questo passaggio, vine aggiunto il sale fino e dopo si procede con una seconda lievitazione.

Con il metodo Pollish, si realizza un impasto indiretto, che comunemente vine chiamato anche “biga” e si differenzia dagli altri impasti che si realizzano per la preparazione della pizza, grazie ai tempi lunghissimi di preparazione.

Tale impasto purtroppo, proprio per la tempistica, non è sempre ben visto dagli operatori del settore, che per poterlo realizzare, avrebbero bisogno oltre ad ulteriore attrezzatura, anche ulteriore spazio nel proprio laboratorio artigianale.

Per la procedura ecco gli ingredienti che occorrono:

5 litri di acqua

9,5 chilogrammi di farina

10 grammi di lievito fresco

250 grammi di sale fino

Fase prima:

3,5 litri di acqua

4,5 chilogrammi di farina

10 grammi di lievito

Una volta aggiunti tutti gli ingredienti necessari, l'impasto viene fatto girare fino al raggiungimento di un composto bel amalgamato, liscio ed omogeneo.

Appena pronto, si lascia riposare dentro con contenitore coperto con un temperatura variabile tra i 5 gradi ed i 25 gradi massimi, per un periodo che va dalle 3 ore fino alle 12 ore, in base alla temperatura dell'ambiente, ed alla farina utilizzata, che ricordiamo non deve essere al di sotto dei 280 W di forza.

Rispetto alla fase iniziale, il volume dell'impasto deve triplicare, e deve essere completato con la seconda fase.



COMMENTI SULL' ARTICOLO