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Come abbiamo precedentemente introdotto, il frutto della Phoenix Dactylifera è il dattero, ovvero una bacca dalla consistenza carnosa e dalla forma ovale alle estremità con un sapore gradevole e particolarmente dolce. Il nome “Dattero” deriva dalla lingua greca Daktilos, che tradotto nella nostra lingua significa Dito. Il datteri sia freschi che secchi hanno una forma oblunga e la colorazione va dal marroncino al brunastro. Al loro interno è presente un unico seme legnoso, appuntito e molto duro, e sono rivestiti da una pellicola sottile e fragile. I datteri racchiusi nelle spighe sono raggruppati in grappoli fitti ed ognuno di essi può contenere da 200 fino a 1.000 frutti.
Esistono due qualità differenti di datteri: il dattero a polpa dura, e quello a polpa molle. La prima qualità è molto diffusa nei paesi Arabi, dove sono maggiormente commercializzati e coltivati, mentre la qualità a polpa molle, con la consistenza più carnosa, sono apprezzati nei Paesi Europei ed in America. La maggior parte dei datteri vine sottoposta al processo di essiccazione, utile ad aumentare la concentrazione di zucchero e prolungare in questo modo i tempi di conservazione.Alcune varietà come Berhi e Hiann sono adatte per il consumo fresco e quelli coltivati in Israele sono tra le tante varietà quelli più carnosi, grandi e pregiati. AdHoc Macina per Noce Moscata, Inossidabile, Grigio Acciaio Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,9€ |
I datteri secchi hanno un elevato potere energetico, per questo il loro consumo è sconsigliato per coloro che seguono una dieta con regime ipocalorico, mentre possono essere raccomandati durante le diete energetiche, in particolare in casi di riabilitazione fisica ed in quella di affaticamento.
Essi forniscono infatti circa 235 chilo-calorie per 100 grammi di prodotto, e sono costituiti dal 50 al 70% di zuccheri, ovvero carboidrati, mentre contengono un 30% di acqua ed il 2,7% di proteine e lo 0,60% di grassi. Considerato lo scarso contenuto di proteine, i datteri secchi sono consigliati nelle diete ipoproteiche. All'interno della polpa del frutto troviamo un quantitativo di rilievo di magnesio, in particolare la palma del dattero delle zone sahariane, che cresce in un territorio ostile , sabbioso e molto ricco di questo minerale. Il dattero è un frutto paragonabile ad una spugna, per questo assorbe tutti i minerali presenti nel terreno, e rappresenta per questo una miniera importante, perché al suo interno sono presenti circa 60 mg di magnesio per 10 grammi di prodotto. Oltre ad esso nel frutto troviamo un buonissimo quantitativo di ferro, di rame, di potassio, di zinco, di calcio, di fosforo e manganese. Fatta eccezione per la tirosina, nel dattero vi sono tutti gli amminoacidi essenziali anche se in quantità minori rispetto ai sali minerali ed inoltre contengono modeste quantità di vitamine, in particolare quelle appartenenti al gruppo B, ovvero B1, B2 e B6. Per quanto riguarda il loro impiego essi possono essere consumati sia freschi al naturale, avendo cura di scartare il seme appuntito al loro intero prima di assaporare il frutto, oppure secchi, da gustare in accompagnamento con pietanze di mascarpone e formaggio, oppure con latra frutta secca come le mandorle, le noci o le nocciole. Infine i datteri sia freschi che secchi sono molto utilizzati per decorare i dessert.
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