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Al primo sguardo, questo utensile sembra un oggetto semplice e banale, un attrezzo privo di particolari, ma in realtà ha una lunga storia alle spalle. La sua nascita risale a tempi molto antichi, durante i quali ha origine la produzione e realizzazione di questo nuovo strumento. Questo attrezzo si pensa che possa risalire all’8000 a.C. quando nel continente europeo vivevano ancora le popolazioni nomadi. L’esemplare più antico di questo utensile fu creato con il metallo. Esso è nato nel III secolo a.C., e lo ritroviamo tutt’oggi al museo Archeologico di Taranto. Questo primo attrezzo era formato da due braccia le cui mani si intrecciano ed i materiali utilizzati per la sua costruzione furono il bronzo e l’oro. Con il trascorrere del tempo, però, codesti attrezzi da cucina iniziarono ad essere creati con un altro materiale, ovvero il legno, anche se non si sa collocare con precisione il periodo esatto in cui ha avuto inizio questo processo di trasformazione dello schiaccianoci. Inizialmente, esso venne creato a forma di statuetta e il suo inventore fu Wilhelm Friedrich Fuchtner, il quale, per la prima volta, diede vita ad un uomo fatto di legno. All’epoca, nella Sassonia, vigeva un forte stato di povertà e, quindi, la popolazione era sempre attenta al guadagno e all’economia, ma per alleviare la preoccupazione di questo pensiero, almeno durante il periodo natalizio, furono costruiti degli schiaccianoci che assumessero le sembianze delle autorità della regione, in modo tale da far si che mimassero un’espressione meno rigida e severa. A partire dal XIX secolo, l’utensile inizia ad assumere sempre più valore, perché ornato con oggetti particolari: quanto più era ricco di decori quanto più la famiglia che lo possedeva viveva in condizioni agiate e benestanti. La produzione di quest’arnese si è diffusa su larga scala nelle regioni della Germania, della Svizzera e nel Tirolo, dove verrà accompagnato da storie inerenti la fortuna e il malocchio e, infine, è giunto ai giorni nostri con innumerevoli sfaccettature, colori e mansioni. Un’altra cosa certa è che, a partire dal 1800, anche in Inghilterra, cominciarono a circolare degli schiaccianoci costruiti con il legno. Questi non si presentavano più con la classica forma di due leve, bensì ora avevano un design più particolare e sfizioso, molto più dettagliato, assumendo le sembianze di esseri umani. Più il tempo passava e più questo attrezzo veniva decorato e quanto più era decorato più ciò stava ad indicare che colui il quale ne era in possesso era un uomo di famiglia borghese e, quindi, benestante, che conduceva uno stile di vita agiato. Oltre ad essere costruiti facendo si che assumessero sembianze umane, questo utensile da cucina, era spesso creato anche con delle forme animali. Questi attrezzi culinari così creati erano dotati di una leva situata sulla parte posteriore, la quale, se alzata, faceva aprire la bocca della statuetta e all’interno di questa veniva posta la noce o la mandorla da rompere. Nell’abbassare la leva, la bocca si chiudeva rompendo il guscio della frutta secca e, così, si era raggiunto il risultato desiderato e per il cui scopo era stato creato appositamente lo schiaccianoci.
A partire dal XIX secolo, questi utensili iniziarono ad essere prodotti in serie e, grazie alla forte crescita del turismo, che in quel periodo aumentò notevolmente, essi vennero venduti come souvenir in diversi paesi, soprattutto in Svizzera, nel Tirolo e in Germania. Vicino allo schiaccianoci sono state ricucite diverse storie e in una di queste si afferma che l’attrezzo in questione porti fortuna e l’averlo in casa aiuta a scacciare le presenze maligne che aleggiano tra le pareti domestiche. Tale è l’importanza che ha assunto questo oggetto, che in Germania è stato addirittura creato un museo in onore di questo attrezzo, chiamato appunto Museo dello Schiaccianoci, al cui ingresso è situato un enorme schiaccianoci alto circa 5 metri e che rientra nel famoso Guinness dei primati. Se esiste il più grande schiaccianoci del mondo, a rigor di logica dovrebbe esistere anche il più piccolo e, infatti, questo esiste e misura circa 4 millimetri. Molti di questi utensili assumono la forma di scoiattolo. Ovviamente, con il trascorrere degli anni, con l’avanzare del moderno, delle scoperte, della tecnologia e del design, anche i gusti, le preferenze e le idee su come creare certi attrezzi hanno subito dei mutamenti e così lo schiaccianoci è andato incontro ad un’evoluzione radicale sia nell’uso colori, sia nei materiali, sia nelle forme, ma anche nei dettagli. Gli artigiani iniziarono a cambiare il loro modo di rappresentare tale strumento e cominciarono così ad utilizzare delle tonalità più accese e vivaci e, in tal modo, queste semplici statuette di legno ora potevano anche disporre degli abbigliamenti più disparati ed essere molto più definiti, particolari e divertenti. Nella loro rappresentazione vennero muniti di cappello, giacca, giacca a doppio petto, stivali, vestito, gonna e, anche divisa. Spesso, infatti, venivano creati sotto forma di soldatini, in modo tale che potessero assumere la doppia funzione di utensile da cucina e giocattolo per bambini. La leva per rompere il guscio della frutta secca era rappresentato ora non più dalla leva, ma dal mantello posto sempre sulla parte posteriore della statuetta. Anche se lo schiaccianoci non è un attrezzo molto usato, se non in rari casi, essendo la frutta secca un alimento che si consuma di rado, l’epoca moderna ha fatto si che questo utensile subisse continuamente variazioni nel suo design per assistere chi si trova ai fornelli, diminuendo e/o agevolando il lavoro di chi si occupa dell’arte culinaria. Anche i materiali utilizzati al giorno d’oggi sono, ovviamente, diversi, infatti in alcune varietà viene utilizzato anche il silicone per assicurare una presa più facile e comoda. Per accontentare anche i più piccoli, questo utensile è stato creato con forme simpatiche e divertenti, alcuni sono simili a dei robot, altri somigliano a degli astronauti, i quali presentano un foro al centro nel quale inserire la noce e sul lato vi è un altro foro attraverso il quale spingere una leva che aiuti lo schiacciamento della noce.
Lo schiaccianoci rimanda anche ad un’opera musicale, del medesimo nome, molto famosa di Tchaikovsky, nel quale questo strumento viene proprio rappresentato da un soldatino che aprendo la bocca non faceva altro che mettere in risalto la sua poca bellezza e, infatti, tale oggetto non è di certo rinomato per una questione di estetica. La storia, ambientata durante la festa del Natale, ha come protagonista una giovane fanciulla, non più bambina ma non ancora donna, che durante la cena di questa festività chiede allo zio notizie inerenti uno schiaccianoci che trova tra alcuni giochi portati dal suo parente ed egli le narra di questo piccolo principe, Hans, trasformato in uno schiaccianoci dalla Topo-regina. Il giovane soldatino di legno rimarrà tale fin quando non ucciderò il Topo-Re divenendo così principe del paese delle bambole, accompagnato ed amato da una giovane fanciulla che saprà provare dei forti sentimenti per lui nonostante il suo aspetto somigli a quello di uno schiaccianoci.
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