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La preparazione di una pietanza cotta attraverso la bollitura non è molto difficile. L’importante è tenere ben in mente la differenza con il lesso. Per far si che il brodo si insaporisca è importante riporre le verdure all’interno dell’acqua quando questa è ancora fredda. Quindi, prendere le verdure interessate, come le patate, le carote, gli spinaci, le bietole, il cavolo, le scarole e lavare prima dell’uso. Nel caso delle patate e delle carote si consiglia, ovviamente, si sbucciarle prima di riporle nell’acqua. Quando le verdure saranno pronte, riporle all’interno di una pentola molto capiente, riempita almeno fino alla metà con dell’acqua. Riporre il tutto sul fuoco e aggiungere poi due cucchiai di olio, un pizzico di sale, un pizzico di pepe e se si desidera aromatizzare il tutto ancora di più è possibile aggiungere anche chiodi di garofano e qualche altra spezia particolare. Attendere che il tutto bolla a fiamma alta e una volta raggiunto lo stato di ebollizione, continuare la cottura a fiamma moderata coprendo con un coperchio la pentola con la pietanza.
Come già detto precedentemente, esistono molti tipi di cottura per ogni genere di alimento e ciascuna di queste tipologie va a modificare l’apporto nutritivo e le proprietà dei singoli cibi. A cosa serve la cottura? Tramite questo processo, che avviene a temperature alte, si trasmette calore al cibo, il quale subisce in questo modo un’alterazione nella sua struttura e per quel che riguarda le proprie caratteristiche organolettiche. Le pietanze bollite, pur essendo quelle che risultano più leggere e genuine per il nostro organismo perché non troppo grasse non essendo elaborate, non sempre sono però le migliori. L’alimento che viene cotto attraverso l’immersione nell’acqua subisce una forte alterazione delle proprietà nutritive, con una conseguente diminuzione dell’apporto vitaminico, proteico e anche lipidico. Certo è che, grazie alla bollitura, la digeribilità di molti cibi è aumentata, risultando essi meno pesanti e molto meno grassi. La conseguente perdita di molti elementi fondamentali di questi alimenti attraverso questo genere di cottura può essere ridotta seguendo alcune regole. Innanzitutto, si può ridurre il tempo in cui il cibo è sottoposto a cottura così da limare i danni e, inoltre, si può recuperare l’acqua in cui viene riposta la pietanza. Spesso l’acqua raccoglie le sostanze nutritive e se bevuta può contribuire a donare benefici al nostro organismo, come accade, per esempio, con l’acqua in cui sono stati cotti gli spinaci, la quale aiuta la motilità dell’intestino.
Il brodo di carne è un altro alimento cotto nell’acqua portata ad ebollizione. Come già detto in precedenza, se la carne viene inserita nell’acqua quando questa è ancora fredda raggiungendo l’alta temperatura insieme, il brodo risulterà avere un sapore molto più intenso, in caso contrario sarà molto più insipido e leggero. La sua preparazione può avvenire anche con l’ausilio di un dado che aromatizza il tutto. Per la sua realizzazione, però, è previsto anche l’uso di alcune verdure, come ad esempio le carote e il sedano, che vengono riposti nell’acqua per dare sapore, ma anche le cipolle e i chiodi di garofano possono tornare utili. Infine, va aggiunto il pezzo di carne e si lascia il tutto in cottura a fiamma moderata per almeno un paio di ore. Solitamente accade che, essendo determinati tipi di carne abbastanza grassi, si crei una patina oleosa sulla superficie, ma questa può tranquillamente essere eliminata. Ma in che modo? Non appena il pasto è pronto, attendere che si freddi, magari riponendolo nel frigorifero e dopo un po’ si può notare che si viene a creare uno strato bianco che può essere rimosso con una schiumarola.
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