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Il Cortona bianco viene prodotto a partire dai classici vitigni del centro Italia, a cominciare dal Trebbiano toscano e dalla Malvasia bianca. Fanno parte dei vitigni inseriti nel disciplinare anche il Grechetto, lo Chardonnay e il Sauvignon. Si usano questi vitigni sia per i vini secchi, che per quelli dolci, prodotti solo con Malvasia bianca e Trebbiano, e a volte con una vinificazione speciale del Sangiovese. Il Trebbiano in particolare è qui stabilito fin dall'antichità, e riesce anche ad appassire per fare il vino dolce, oltre che i secchi freschi e i frizzanti vivaci. Il connubio Trebbiano e Malvasia è comunque l'assemblaggio dei vini passiti della zona.
Il Cortona si avvale della denominazione di origine controllata Cortona che venne approvata per il solo comune omonimo, in provincia di Arezzo. Il relativo disciplinare autorizza la produzione di vini monovitigno dal Grechetto, dal Sauvignon e dallo Chardonnay, e alcuni assemblaggi, tra cui il Vin Santo, sia classico che Riserva. Il monovitigno è all'85%. Il Vin Santo invece prevede un assemblaggio con un minimo del 70% di Grechetto, Malvasia Bianca e Trebbiano Toscano. Molto limitate le rese massime, per aumentare la qualità. Sono a 9 tonnellate per ettaro per tutte le tipologie, escluso il Vin Santo la cui resa è fissata a 8 tonnellate per ettaro. In quest'ultimo caso le regole di appassimento prevedono che questo sia prolungato fino al 15 dicembre con commercializzazione dopo il 31 marzo dal terzo anno dalla vendemmia.
Il vino secco del Cortona è di colore paglierino, e le profumazioni dipendono dai vari assemblaggi. Sono generalmente vini aromatici, anche se lo Chardonnay fornisce toni che risentono più i profumi della frutta bianca. Per il Vin Santo si tratta invece, e chiaramente, di profumi molto fruttati e dolci, con colori oro intenso e palato soffice. I vari vini si abbinano a diversi piatti, a seconda del vitigno. Con il Grechetto si scelgono piatti dai sapori decisi come i carciofi o piatti di formaggi e tonno. Lo Chardonnay si presta meglio ai ravioli in brodo, o al salmone, ma anche ai primi con i frutti di mare. Stessi abbinamenti vanno bene per il Sauvignon, mentre per i vini dolci, chiaramente, si va sui dessert cremosi o secchi.Tra i vari produttori, segnaliamo il Consorzio di Tutela dei vini di Cortona, con uno Chardonnay alla frutta fresca, e un Grechetto aromatico.
Con gli Avignonesi abbiamo il Sauvignon fruttato e floreale, perfetto per i crostacei, il formaggio non stagionato e i primi delicati.Un buon produttore è Tenimenti Luigi d'Alessandro, in particolare per il Vin Santo al 100% Trebbiano. Bel colore colore topazio per profumi di confetture alle susine, con sentori di mela, frutta caramellata, zafferano e torrefazione. La dolcezza è equilibrata alla sapidità, da abbinare ai dolci alla frutta. Altro ottimo Vin Santo è quello di Giannoni Fabbri, dal color ambra, fatto anche questo con il Trebbiano al 100%. Qui i profumi sono quelli della frutta secca e del miele, con un finale gustoso di amaretti. Ottima la persistenza al palato.Tornando ai vini secchi, segnaliamo La Canonica e il suo Sauvignon Don Giovanni. Qui il vino offre profumi intensi e nobili di frutta bianca e pesca. Un vino fresco e sapido, da abbinare al risotto o alla carne bianca delicata. Infine l'Azienda Agricola di Stefania Mezzetti, sempre con un Sauvignon che si segnala per la forte presenza dei tannini e dell'alcol. Qui gli abbinamenti diventano più forti, con piatti dai gusti decisi. Provatelo con il salmone affumicato e con i primi ai frutti di mare.
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