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Agli inizi degli anni Settanta una azienda del posto aveva un piccolo vigneto dove erano rimaste alcune piante di Ortrugo. Erano rimaste li perché il vigneto era piccolissimo e non si trovava in buona posizione geografica, difficile da lavorare ed anche da estirpare. Non erano state mai vinificate le sue uve in purezza, così prima di buttarlo via gli operai vollero fare questo esperimento. Una volta vinificato ed assaggiato con gli amici, la bevanda venne apprezzata nonostante fosse molto diverso dalla Malvasia, che proprio in quegli anni rappresentava l'intera produzione vinicola del piacentino. Così prima di estirparlo venne fatte fare le barbatelle e successivamente venne impiantato così il primo Ortrugo. All'inizio erano moltissime le persone scettiche, ma dopo il raccolta e la produzione, il vino si vendeva meglio della malvasia e furono così moltissime le persone che dovettero ricredersi. Arrivati agli anni Ottanta, con la crisi della Malvasia, era necessario puntare su un vino che potesse offrire la propria personalità. Nella zona piacentina infatti crescono molto bene lo Chardonnay ed anche il Pinot, ma non sono del territorio come l'Ortrugo, che invece appartiene alla tradizione. Inizialmente i viticoltori non erano moltissimi ed ognuno impiantò nel piccolo pezzo di terra che aveva l'Ortrugo, per poi ottenere proprio nello stesso periodo la Denominazione di Origine Controllata. Oggi questo prodotto viene ancora venduto nelle province dell'Emilia Romagna ed anche in Lombardia. La versione ferma invece è molto apprezzata nelle zone di mare, dove si assapora e si vende pesce. Se il vino viene imbottigliato subito questo cala dopo il periodo estivo, se invece al contrario viene imbottigliato poco a poco nel corso dell'anno questo mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche ed olfattive.
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Foglia: questa si mostra grande ed reniforme, trilobata ed alcune volte anche pentalobata. Il seno peziolare ha una forma a U e si presenta molto aperto quasi a graffa. I seni laterali superiori sono molto profondi e tendono a chiudersi, mentre i seni laterali inferiori sono appena accennati. All'angolo della sommità del lobo mediano ottuso troviamo lobi piegati a gronda molto marcati, mentre i lembi sono ondulati. La parte superiore si presenta esteticamente di colore verde chiaro ed opaco, mentre la parte inferiore è lanugginosa e di colore grigio verde. Vi sono inoltre delle nervature appariscenti di colorazione rosa alla base. I denti sono abbastanza evidenti e mostrano dei margini convessi con base larga mucronati.
Grappolo: questa si mostra esteticamente molto grande ed ha una forma cilindro-conico con molto spesso un'ala dalla forma allungata molto compatta. Il peduncolo è ben visibile e semi legnoso, mentre i pedicelli sono corti, sottili e di colore verde. Hanno infine delle cercine evidenti di colore verde-bruno con un pennello corto verde tendente al giallo.Acino: questo si mostra di grandezza media e dalla forma sferoide, mentre la sua buccia è di colore verdastra leggermente punteggiata e pruinosa, astringente con ombelico persistente. La polpa si presenta al palato succosa e dal sapore semplice. I vinaccioli sono due per ogni acino, con becco lungo e mezzani.Questo vino si sposa benissimo per essere servito con antipasti misti a base di salumi e formaggi, oppure con pesce affumicato, primi piatti leggeri o secondi piatti di pesce e verdura.
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